Dal consumismo al consumo sostenibile: ovvero, come può il problema diventare parte della soluzione?
Consigliato per il triennio L'attuale modello economico, razionale e tecnologico, ci ha permesso di produrre un numero sempre crescente di oggetti d'uso quotidiano con sempre maggiore rapidità e efficienza, gestiti poi dal mercato regolando la distribuzione sociale delle merci, di base in funzione del prezzo. Ma la crescente efficienza dei processi industriali e l'esigenza del sistema economico di assorbire la conseguente sovraproduzione ha determinato, nel tempo, prezzi sempre più bassi e lo sviluppo di strategie persuasive sempre più seducenti e onnipresenti, alimentando così la tendenza al consumo. Nasce così il "consumismo", cioè la tendenza delle società industriali contemporanee a spostare il loro baricentro dalla produzione al consumo in sé, che oggi rappresenta l'asset centrale e portante dell'attuale modello di sviluppo, un modello unanimemente considerato "insostenibile". Da qui l'importanza (e la difficoltà) di ripensare i modelli di sviluppo proprio a partire dall'ambito dei consumi, i quali andrebbero "semplicemente" ridotti o quantomeno radicalmente ripensati, per muoversi finalmente verso l'improrogabile necessità di arrivare a consumi che possano dirsi, in qualche modo, "sostenibili". Ciò implica cambiamenti sociali di natura strutturale e cambiamenti culturali profondi, tutt'altro semplici da produrre e ancor meno semplici da replicare e diffondere, portandoli a livello mainstream.
> Stefano Spillare, PhD and research fellow, Dip.to di Scienze Politiche e Sociali, Università di Bologna