Consumo socialmente orientato come forma di resilienza
Dati i limiti che le sfide ambientali globali comportano per l'azione politica degli stati, nasce la necessità di ripensare la relazione tra prosperità economica e preoccupazioni ambientali, focalizzandosi sugli spazi di azione ai consumatori, attraverso l'adozione di stili di vita sostenibili e azioni di pressione nei confronti di aziende irresponsabili dal punto di vista ambientale, oppure ancora l'adesione a movimenti e organizzazioni internazionali in grado di svolgere una pressione nei confronti degli organismi pubblici e privati. Il consumo socialmente orientato diventa uno spazio nel quale il consumatore può far sentire la propria voce su questioni tradizionalmente discusse nella sfera politica. La decisione di acquistare prodotti connotati da istanze etiche e/o politiche (es. i prodotti "equi e solidali") può essere considerata una forma di consumerismo politico, una preferenza di acquisto legata a una particolare nicchia di mercato, oppure un modo per dimostrare la propria appartenenza sociale. Il presente contributo ha lo scopo di descrivere, attraverso esempi e case histories italiane ed internazionali, come le forme di consumo critico possano essere considerate una forma resiliente rispetto al consumismo dominante.
> Stefano Spillare PhD and research fellow, Dip.to di Scienze Politiche e Sociali, Università di Bologna