Negli ultimi anni il tema dei cambiamenti climatici è sempre più sentito nell’opinione pubblica. Anche le politiche su clima ed energia stanno attraversando una fase di profonda revisione, con l’obiettivo, sottoscritto a Parigi nel 2015, di contenere l’aumento della temperatura media globale. L’Unione Europea si è impegnata, per il periodo 2021-2030, a ridurre del 40% le proprie emissioni di gas serra, la cui presenza in atmosfera è direttamente proporzionale al riscaldamento dell’aria e del clima. Ma cosa sono i gas serra? Come e chi li produce? I dati dicono che, dopo le caldaie domestiche, uno dei principali responsabili dell’emissione dei gas serra è il settore del trasporto, in particolare di quello su gomma, a cui si deve circa un quinto delle emissioni totali di CO2 dell’Unione. Come risolvere il problema? Una possibile soluzione dal carattere fortemente innovativo è quella proposta da un pool di aziende con il progetto LIFE BIOBCOMPO (Lightweight bio-based polymer composites for lower emission vehicles), cofinanziato dal programma della comunità Europea LIFE [LIFE17 CCM/PL/000049], che prevede la cooperazione internazionale di partner operanti nel settore dei trasporti: SAPA POLSKA (in Polonia), FCA, il Centro Ricerche FIAT e SOPHIA HIGH TECH (in Italia) e SOPHIA CZ (in Repubblica Ceca). Partendo dal concetto che più un oggetto è leggero meno energia richiede per essere accelerato, l’obiettivo è sviluppare su scala industriale componenti leggeri per finiture interne ed esterne di automobili, realizzati con materiali termoplastici innovativi a base biologica. Come può un’idea apparentemente così semplice concretizzarsi in un prodotto innovativo altamente tecnologico?
Intervista ad Antonio Caraviello, CEO presso Sòphia High Tech