Intelligenza Artificiale e Salute: rischi e promesse
Algoritmi di intelligenza artificiale sono diventati parte della nostra vita quotidiana: permettono a Siri ed Alexa di capire il nostro linguaggio e a Google Maps di dirci dove andare e quando partire per non arrivare in ritardo. Prima di quanto immaginiamo, altri algoritmi saranno in grado di inferire cambiamenti neurologici e cognitivi da minime variazioni di patterns di utilizzo del nostro smartphone, o se siamo a rischio di avere sviluppato un'infezione dai dati fisiologici del nostro smartwatch. La promessa di questi strumenti è di poter diventare come una sorta di GPS che guida i nostri comportamenti per permetterci di stare in salute e prevenire la malattia, invece di curarla. Consegnare il controllo della nostra salute, all'intelligenza artificiale, può però avere conseguenze enormi a livello individuale e sociale, che vanno comprese profondamente e tenute in considerazione sin dal concepimento e durante tutto lo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale per fare sì che i rischi futuri siano minimi. È quindi fondamentale resistere all’applicazione di questi strumenti senza avere la possibilità di comprenderli, ispezionarli, interrogarli e quando necessario, correggerli.
Intervista a Luca Foschini, informatico teorico, Chief Data Scientist di Evidation