Per «citizen science» si intende il complesso di attività o di progetti di ricerca scientifica condotti da scienziati dilettanti o non professionisti. Sebbene sia considerata un fenomeno recente la ‘scienza dei cittadini’ affonda le sue radici nel XVIII secolo in Europa, quando iniziarono le prime osservazioni ornitologiche con la partecipazione di volontari, e in Nord America quando i guardiani dei fari furono coinvolti nelle osservazioni di collisioni tra gli uccelli e i fari stessi. A differenza del passato però, oggi i progetti in corso si sono allargati a ogni ambito immaginabile, dall’astrofisica alla medicina, dalla biologia alle neuroscienze, dall’informatica all’astronomia, coinvolgendo persone di tutte le età e le provenienze. Possiamo contribuire alla ricerca scientifica in tantissimi modi: utilizzando gli stessi software di analisi dati dei ricercatori, per migliorare l’analisi dei dati ricevuti, oppure rilevando noi stessi i dati necessari per la scienza, sfruttando la capillare presenza sul territorio dei nostri paesi. La scienza fatta dai cittadini si sta rivelando un valido aiuto per la ricerca scientifica e per la protezione dell’ambiente, oltre che un potente strumento di educazione del grande pubblico. Ma quali sono i progetti a cui possiamo partecipare come scuole o personalmente in base alle nostre predisposizioni e interessi? In che modo possiamo realmente contribuire? Come si fa a raccogliere dati che abbiano un’utilità scientifica? quali protocolli occorre rispettare? A partire dall’incontro, saranno forniti spunti e riferimenti per partecipare ad attività e progetti di ricerca in corso.
Intervista a Bruna Gumiero, docente presso l'Università di Bologna e direttrice scientifica dell’Osservatorio Citizen Science della Fondazione Flaminiam - Centro per l’Innovazione