Conferenze scientifiche - Hera per le Scuole
Conferenze scientifiche - la ricerca incontra la scuola
Modalità: in presenza
Descrizione dell’attività:
Con le Conferenze portiamo il mondo della ricerca a scuola: il nuovo format prevede appuntamenti che vanno incontro alla necessità di creare dei momenti di condivisione, in presenza, con le classi e i ricercatori delle Università del territorio su temi di scienza, sostenibilità e innovazione. L’obiettivo è quello di innescare uno scambio attivo di saperi, offrendo la disponibilità di una discussione e un confronto tra relatori e studenti su progetti di ricerca legati alle città in cui vivono.
Durata: 1,5 ore
Aspetti organizzativi: In ogni territorio vengono organizzati incontri in presenza della durata di 1,5 ore che prevedono un approfondimento specifico su temi legati al mondo della ricerca e della transizione ecologica e un momento di scambio e confronto con le classi coinvolte.
Le scuole che scelgono di partecipare devono disporre, per garantire un’esperienza di buona qualità, di una Aula Magna dotata di una postazione audio e video adeguata e di una connessione internet stabile. È richiesta l’iscrizione di un minimo di 4 classi per incontro.
È previsto materiale informativo propedeutico all’incontro e di verifica degli apprendimenti a seguito di ciascun incontro da svolgere in autonomia.
PER ISCRIVERTI: scorri l’elenco per trovare il tuo territorio, seleziona la conferenza di tuo interesse e clicca sul pulsante "Iscriviti"!
FAENZA | Mediterraneo, un mare di alieni: quali sono le specie non-native nei nostri mari
Durante l’intervento approfondiremo le specie aliene presenti nei nostri mari, le vie di loro introduzione nel Mediterraneo, gli effetti negativi che possono provocare nell’ecosistema marino e quali sono le misure per il contenimento della loro introduzione e diffusione.
A cura di Barbara Mikac, Dipartimento di Beni Culturali, Università di Bologna
A cura di Barbara Mikac, Dipartimento di Beni Culturali, Università di Bologna
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L’introduzione delle specie aliene è oggi una delle principali minacce per la biodiversità e per la salute degli ecosistemi del mar Mediterraneo. Specie aliene sono tutte quelle specie introdotte, intenzionalmente o involontariamente, al di fuori del loro areale naturale di distribuzione.
La loro introduzione nel Mediterraneo ha visto una rapida crescita negli ultimi decenni, dovuta alla globalizzazione e allo sviluppo crescente delle attività umane, come il traffico marittimo, l’acquacoltura, la pesca, e il turismo.
Ad oggi sono conosciute circa 1000 specie aliene nel Mediterraneo, molte delle quali possono provocare alterazioni dell’ecosistema marino e provocare effetti socioeconomici negativi nelle aree costiere.
Durante l’intervento approfondiremo le specie aliene presenti nei nostri mari, le vie di loro introduzione nel Mediterraneo, gli effetti negativi che possono provocare nell’ecosistema marino e quali sono le misure per il contenimento della loro introduzione e diffusione.
La loro introduzione nel Mediterraneo ha visto una rapida crescita negli ultimi decenni, dovuta alla globalizzazione e allo sviluppo crescente delle attività umane, come il traffico marittimo, l’acquacoltura, la pesca, e il turismo.
Ad oggi sono conosciute circa 1000 specie aliene nel Mediterraneo, molte delle quali possono provocare alterazioni dell’ecosistema marino e provocare effetti socioeconomici negativi nelle aree costiere.
Durante l’intervento approfondiremo le specie aliene presenti nei nostri mari, le vie di loro introduzione nel Mediterraneo, gli effetti negativi che possono provocare nell’ecosistema marino e quali sono le misure per il contenimento della loro introduzione e diffusione.
FAENZA | I paesaggi della Terra tra crisi ecologica e tecnocrazia
Come si sono trasformati i paesaggi terrestri dalla natura post-glaciale all’attuale fase antropocenica, caratterizzata dall’impatto pervasivo delle società umane? Un analisi delle posizioni che prevalgono nel dibattito contemporaneo sull’interpretazione della crisi ecologica.
A cura di Roberto Pasini, Dipartimento di Beni Culturali, Università di Bologna
A cura di Roberto Pasini, Dipartimento di Beni Culturali, Università di Bologna
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Come si sono trasformati i paesaggi terrestri dalla natura post-glaciale all’attuale fase antropocenica, caratterizzata dall’impatto pervasivo delle società umane?
In questo intervento analizzeremo le posizioni che prevalgono nel dibattito contemporaneo sull’interpretazione della crisi ecologica, da una parte chi auspica un ritiro delle società umane da porzioni consistenti del pianeta e propone di costruire un sistema interconnesso di paesaggi a diverso grado di protezione capace di assicurare la sostenibilità globale, dall'altra chi considera la natura pristina compromessa e conta sul progresso tecno-scientifico e sulla collaborazione solidale per riorganizzare un equilibrio tutto nuovo tra i paesaggi della Terra.
L'intervento presenterà casi rilevanti di restauro ambientale e ridisegno ecologico su paesaggi locali e globali.
In questo intervento analizzeremo le posizioni che prevalgono nel dibattito contemporaneo sull’interpretazione della crisi ecologica, da una parte chi auspica un ritiro delle società umane da porzioni consistenti del pianeta e propone di costruire un sistema interconnesso di paesaggi a diverso grado di protezione capace di assicurare la sostenibilità globale, dall'altra chi considera la natura pristina compromessa e conta sul progresso tecno-scientifico e sulla collaborazione solidale per riorganizzare un equilibrio tutto nuovo tra i paesaggi della Terra.
L'intervento presenterà casi rilevanti di restauro ambientale e ridisegno ecologico su paesaggi locali e globali.
FORLÌ-CESENA | Co-progettare la transizione sostenibile attraverso lo spazio pubblico
Il processo di transizione verso città più inclusive, vivibili e sostenibili passa attraverso la partecipazione delle comunità. Vedremo una selezione dei progetti di spazio pubblico considerati come buone pratiche di progettazione creativa e partecipata.
A cura di Serena Orlandi, Dipartimento di Architettura, Università di Bologna
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Lo spazio pubblico, scenario principale delle attività sociali e quotidiane dei cittadini, rappresenta un terreno fertile per sperimentare, promuovere e implementare politiche e strategie collaborative per la trasformazione e la valorizzazione degli ambienti urbani e dei territori.
In questo incontro riflettiamo sugli elementi che possono supportare efficacemente questo percorso analizzando una selezione di progetti dello spazio pubblico a scala europea e internazionale considerati come buone pratiche di progettazione creativa e partecipata. Tra queste: gli interventi sulla mobilità sostenibile, l’incremento delle aree verdi e delle connessioni tra spazi, le azioni effimere, pilota e temporanee e la riattivazione di piccoli edifici o spazi sottoutilizzati.
In questo incontro riflettiamo sugli elementi che possono supportare efficacemente questo percorso analizzando una selezione di progetti dello spazio pubblico a scala europea e internazionale considerati come buone pratiche di progettazione creativa e partecipata. Tra queste: gli interventi sulla mobilità sostenibile, l’incremento delle aree verdi e delle connessioni tra spazi, le azioni effimere, pilota e temporanee e la riattivazione di piccoli edifici o spazi sottoutilizzati.
FORLÌ-CESENA | Sostenibilità: tutti ne parlano, ma come la misuriamo?
L’incontro è un’occasione per introdurre i concetti dell’economia circolare, dell’industria 4.0 e della sostenibilità attraverso un approccio pragmatico.
A cura di Augusto Bianchini, Dipartimento di Ingegneria Industriale, Università di Bologna
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Sempre più spesso sentiamo parlare di sostenibilità; un termine ormai molto inflazionato che però nel corso degli anni ha evidenziato tematiche e concetti di fondamentale importanza legati al mondo dell’ambiente, dell’economia e della società. Ma cosa si intende concretamente con sostenibilità e perché è così importante parlarne? Quali sono i fattori che la determinano e come possiamo misurarli?
L’incontro è un’occasione per introdurre i concetti dell’economia circolare, dell’industria 4.0 e della sostenibilità attraverso un approccio pragmatico basato su indicatori utilizzati per misurare e monitorare un prodotto, un servizio, un processo in termini di sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
L’incontro è un’occasione per introdurre i concetti dell’economia circolare, dell’industria 4.0 e della sostenibilità attraverso un approccio pragmatico basato su indicatori utilizzati per misurare e monitorare un prodotto, un servizio, un processo in termini di sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
RAVENNA | Mediterraneo, un mare di alieni: quali sono le specie non-native nei nostri mari
Durante l’intervento approfondiremo le specie aliene presenti nei nostri mari, le vie di loro introduzione nel Mediterraneo, gli effetti negativi che possono provocare nell’ecosistema marino e quali sono le misure per il contenimento della loro introduzione e diffusione.
A cura di Barbara Mikac, Dipartimento di Beni Culturali, Università di Bologna
A cura di Barbara Mikac, Dipartimento di Beni Culturali, Università di Bologna
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L’introduzione delle specie aliene è oggi una delle principali minacce per la biodiversità e per la salute degli ecosistemi del mar Mediterraneo. Specie aliene sono tutte quelle specie introdotte, intenzionalmente o involontariamente, al di fuori del loro areale naturale di distribuzione.
La loro introduzione nel Mediterraneo ha visto una rapida crescita negli ultimi decenni, dovuta alla globalizzazione e allo sviluppo crescente delle attività umane, come il traffico marittimo, l’acquacoltura, la pesca, e il turismo.
Ad oggi sono conosciute circa 1000 specie aliene nel Mediterraneo, molte delle quali possono provocare alterazioni dell’ecosistema marino e provocare effetti socioeconomici negativi nelle aree costiere.
Durante l’intervento approfondiremo le specie aliene presenti nei nostri mari, le vie di loro introduzione nel Mediterraneo, gli effetti negativi che possono provocare nell’ecosistema marino e quali sono le misure per il contenimento della loro introduzione e diffusione.
La loro introduzione nel Mediterraneo ha visto una rapida crescita negli ultimi decenni, dovuta alla globalizzazione e allo sviluppo crescente delle attività umane, come il traffico marittimo, l’acquacoltura, la pesca, e il turismo.
Ad oggi sono conosciute circa 1000 specie aliene nel Mediterraneo, molte delle quali possono provocare alterazioni dell’ecosistema marino e provocare effetti socioeconomici negativi nelle aree costiere.
Durante l’intervento approfondiremo le specie aliene presenti nei nostri mari, le vie di loro introduzione nel Mediterraneo, gli effetti negativi che possono provocare nell’ecosistema marino e quali sono le misure per il contenimento della loro introduzione e diffusione.
RAVENNA | I paesaggi della Terra tra crisi ecologica e tecnocrazia
Come si sono trasformati i paesaggi terrestri dalla natura post-glaciale all’attuale fase antropocenica, caratterizzata dall’impatto pervasivo delle società umane? Vedremo casi rilevanti di restauro ambientale e ridisegno ecologico su paesaggi locali e globali.
A cura di Roberto Pasini, Dipartimento di Beni Culturali, Università di Bologna
A cura di Roberto Pasini, Dipartimento di Beni Culturali, Università di Bologna
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Come si sono trasformati i paesaggi terrestri dalla natura post-glaciale all’attuale fase antropocenica, caratterizzata dall’impatto pervasivo delle società umane?
In questo intervento analizzeremo le posizioni che prevalgono nel dibattito contemporaneo sull’interpretazione della crisi ecologica, da una parte chi auspica un ritiro delle società umane da porzioni consistenti del pianeta e propone di costruire un sistema interconnesso di paesaggi a diverso grado di protezione capace di assicurare la sostenibilità globale, dall'altra chi considera la natura pristina compromessa e conta sul progresso tecno-scientifico e sulla collaborazione solidale per riorganizzare un equilibrio tutto nuovo tra i paesaggi della Terra.
L'intervento presenterà casi rilevanti di restauro ambientale e ridisegno ecologico su paesaggi locali e globali.
In questo intervento analizzeremo le posizioni che prevalgono nel dibattito contemporaneo sull’interpretazione della crisi ecologica, da una parte chi auspica un ritiro delle società umane da porzioni consistenti del pianeta e propone di costruire un sistema interconnesso di paesaggi a diverso grado di protezione capace di assicurare la sostenibilità globale, dall'altra chi considera la natura pristina compromessa e conta sul progresso tecno-scientifico e sulla collaborazione solidale per riorganizzare un equilibrio tutto nuovo tra i paesaggi della Terra.
L'intervento presenterà casi rilevanti di restauro ambientale e ridisegno ecologico su paesaggi locali e globali.
RIMINI | Il ruolo della blue economy nella transizione verso un’economia sostenibile
Nel corso dell’intervento conosceremo le caratteristiche dei settori della blue economy, l’insieme delle attività collegate agli oceani, al mare e alla costa, e discuteremo le politiche finalizzate a promuovere la blue growth in Europa e in Italia.
A cura di Patrizia Battilani, Dipartimento di Scienze Economiche, Università di Bologna
A cura di Patrizia Battilani, Dipartimento di Scienze Economiche, Università di Bologna
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L’ Unione Europea definisce la blue economy come “l’insieme delle attività collegate agli oceani, al mare e alla costa” e le raggruppa in cinque comparti: turismo costiero, acquacoltura e piccola pesca, blue energy, blue biotechnology ed estrazione mineraria in ambiente marino. Complessivamente essi contribuiscono all’1,3% del valore aggiunto e ll’1,8% dell’occupazione generati nell’Unione Europea (The EU Blue Economy Report 2024).
Allo stesso tempo gli oceani e il mare rappresentano oltre il 70% della superficie terrestre e svolgono un ruolo fondamentale nel ciclo ecologico della Terra. Per questa ragione l’Unione Europea ha dedicato grande attenzione alla blue economy, disegnando apposite politiche per una crescita sostenibile.
Nel corso dell’intervento conosceremo le caratteristiche dei settori della blue economy e discuteremo le politiche finalizzate a promuovere la blue growth in Europa e in Italia.
Allo stesso tempo gli oceani e il mare rappresentano oltre il 70% della superficie terrestre e svolgono un ruolo fondamentale nel ciclo ecologico della Terra. Per questa ragione l’Unione Europea ha dedicato grande attenzione alla blue economy, disegnando apposite politiche per una crescita sostenibile.
Nel corso dell’intervento conosceremo le caratteristiche dei settori della blue economy e discuteremo le politiche finalizzate a promuovere la blue growth in Europa e in Italia.
RIMINI | Il valore della costa, del mare e delle sue risorse
Durante l’intervento parleremo di spiagge, qualità delle acque di balneazione e depurazione delle acque reflue urbane, risorse ittiche, giacimenti sottomarini e possibilità di produrre energia in mare da fonti rinnovabili
A cura di Anna Montini, Dipartimento di Scienze Economiche, Università di Bologna
A cura di Anna Montini, Dipartimento di Scienze Economiche, Università di Bologna
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L’economia del mare, o Blue economy, è costituita da molteplici aspetti che hanno a che fare con il profilo costiero e con le risorse e i servizi che ci offre il mare. Molti di questi vengono utilizzati e sfruttati economicamente, tanti hanno anche necessità di preservazione come la qualità dell’ambiente marino, il profilo costiero in sé, le risorse ittiche e la biodiversità marina il che ne implica un uso sostenibile ma, in molti casi, anche necessità di tutela e investimenti. Durante l’intervento parleremo di spiagge, qualità delle acque di balneazione e depurazione delle acque reflue urbane, risorse ittiche, giacimenti sottomarini e possibilità di produrre energia in mare da fonti rinnovabili attraverso l’utilizzo del vento con impianti eolici offshore o sfruttando le maree e il moto ondoso.
TRIESTE | La città inclusiva
L'architettura svolge un ruolo cruciale nella creazione di spazi urbani inclusivi, progettati per soddisfare le esigenze di persone neurodivergenti, come chi convive con l'autismo o l'Alzheimer.
A cura di Martina Di Prisco, Architetta, PhD e attualmente assegnista di ricerca presso il DIA dell’Università degli Studi di Trieste nell’ambito del progetto Interreg Italia-Austria “BeSENSHome.
A cura di Anna Dordolin, Architetta, dottoranda presso il DIA dell’Università degli Studi di Trieste, precedentemente assegnista di ricerca nell’ambito del progetto Interreg VA Italia-Austria SENSHome.
A cura di Martina Di Prisco, Architetta, PhD e attualmente assegnista di ricerca presso il DIA dell’Università degli Studi di Trieste nell’ambito del progetto Interreg Italia-Austria “BeSENSHome.
A cura di Anna Dordolin, Architetta, dottoranda presso il DIA dell’Università degli Studi di Trieste, precedentemente assegnista di ricerca nell’ambito del progetto Interreg VA Italia-Austria SENSHome.
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L'architettura svolge un ruolo cruciale nella creazione di spazi urbani inclusivi, progettati per soddisfare le esigenze di persone neurodivergenti, come chi convive con l'autismo o l'Alzheimer. Progettare città accessibili significa ridurre gli stimoli visivi e uditivi, migliorando al contempo la fruibilità degli spazi per favorire orientamento, sicurezza e comfort. L'impiego mirato di materiali, colori e percorsi sensoriali può rendere l'ambiente più accogliente e sicuro per tutti. La progettazione di spazi inclusivi non solo migliora la qualità della vita, ma rafforza la coesione sociale, trasformando la città in un luogo più vivibile per ogni persona.
GORIZIA | La città inclusiva
L'architettura svolge un ruolo cruciale nella creazione di spazi urbani inclusivi, progettati per soddisfare le esigenze di persone neurodivergenti, come chi convive con l'autismo o l'Alzheimer.
A cura di Federica Bettarello, Ingegnere e assegnista di ricerca presso il DIA dell’Università degli Studi di Trieste nell’ambito del progetto Interreg Italia-Austria
A cura di Paola Limoncin, Architetta, PhD e assegnista di ricerca presso il DIA dell'Università di Trieste nell'ambito del PNNR per il Progetto iNEST.
A cura di Federica Bettarello, Ingegnere e assegnista di ricerca presso il DIA dell’Università degli Studi di Trieste nell’ambito del progetto Interreg Italia-Austria
A cura di Paola Limoncin, Architetta, PhD e assegnista di ricerca presso il DIA dell'Università di Trieste nell'ambito del PNNR per il Progetto iNEST.
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L'architettura svolge un ruolo cruciale nella creazione di spazi urbani inclusivi, progettati per soddisfare le esigenze di persone neurodivergenti, come chi convive con l'autismo o l'Alzheimer. Progettare città accessibili significa ridurre gli stimoli visivi e uditivi, migliorando al contempo la fruibilità degli spazi per favorire orientamento, sicurezza e comfort. L'impiego mirato di materiali, colori e percorsi sensoriali può rendere l'ambiente più accogliente e sicuro per tutti. La progettazione di spazi inclusivi non solo migliora la qualità della vita, ma rafforza la coesione sociale, trasformando la città in un luogo più ivibile per ogni persona.
BOLOGNA | Immaginare la città del futuro
L' intervento si propone di tracciare prospettive urbane di cambiamento che possano portare le nostre città future ad essere più resilienti, sane e inclusive.
A cura di Elisa Conticelli, Dipartimento di Architettura, Università di Bologna
A cura di Elisa Conticelli, Dipartimento di Architettura, Università di Bologna
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L’obiettivo 11 dell’Agenda 2030 si pone l’obiettivo di rendere le città sostenibili, inclusive e sicure. Circa la metà della popolazione umana vive nelle città, di queste 1,1 miliardi vivono in case fatiscenti in condizioni precarie e si stima che questi numeri siano destinati ad aumentare nel prossimo futuro. La grande densità di popolazione e la forte urbanizzazione fanno sì che le aree metropolitane affrontino oggi crescenti sfide ambientali, come l’approvvigionamento di risorse, la mobilità e gli effetti dei cambiamenti climatici. A partire dal quadro della attuale situazione l’intervento si propone di andare a tracciare prospettive urbane di cambiamento che possano portare le nostre città future ad essere più resilienti, sane e inclusive.
BOLOGNA | Dove porta la mobilità sostenibile?
L’intervento introduce i temi dell'inquinamento atmosferico e acutisco, il traffico e gli incidenti stradali, il degrado delle aree urbane e la loro riqualificazione, illustrando alcuni esempi pratici di sostenibilità per migliorare le infrastrutture e la mobilità.
A cura di Claudio Lantieri, Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica Ambientale e dei Materiali, Università di Bologna
A cura di Claudio Lantieri, Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica Ambientale e dei Materiali, Università di Bologna
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Il concetto di mobilità sostenibile nelle infrastrutture stradali e nei trasporti rappresenta un sistema che mira a ridurre l'impatto negativo sull'ambiente, sulla società e sull'economia, puntando all’ottimizzazione e all'efficienza degli spostamenti. In particolare, si pone come sfide principali mitigare e risolvere alcune problematiche connesse all'attuale sistema di trasporti quali: l’inquinamento atmosferico e acustico, il traffico e gli incidenti stradali, il degrado delle aree urbane e la loro riqualificazione. Introduciamo questi temi illustrando alcuni esempi pratici di sostenibilità per migliorare le infrastrutture e la mobilità.
BOLOGNA | La cittadinanza attiva per il bene comune: dalla scuola alla società
Le storie di impegno e trasformazione sociale rappresentano esempi reali di persone che, attraverso azioni collettive, hanno contribuito al miglioramento delle loro comunità e dimostrano che la cittadinanza attiva può generare realmente un cambiamento duraturo e preparare le nuove generazioni ad affrontare le sfide globali del futuro.
A cura di Federica Zanetti, Dipartimento di Scienze dell’Educazione, Università di Bologna
A cura di Federica Zanetti, Dipartimento di Scienze dell’Educazione, Università di Bologna
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Educare alla cittadinanza, per costruire una comunità giusta e inclusiva, implica non solo conoscere i propri diritti, ma anche comprendere l’importanza dei doveri verso la società. La cittadinanza attiva si fonda anche sulla capacità di comprendere le difficoltà e le sfide degli altri, promuovendo la solidarietà e l’impegno verso i più vulnerabili. Promuovere percorsi educativi che favoriscono l'empatia, preparano i giovani a costruire relazioni basate sul rispetto e sulla cooperazione, fondamentali per la coesione sociale.
IMOLA | Immaginare la città del futuro
L’intervento si propone di tracciare prospettive urbane di cambiamento che possano portare le nostre città future ad essere più resilienti, sane e inclusive.
A cura di Elisa Conticelli, Dipartimento di Architettura, Università di Bologna
A cura di Elisa Conticelli, Dipartimento di Architettura, Università di Bologna
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L’obiettivo 11 dell’Agenda 2030 si pone l’obiettivo di rendere le città sostenibili, inclusive e sicure. Circa la metà della popolazione umana vive nelle città, di queste 1,1 miliardi vivono in case fatiscenti in condizioni precarie e si stima che questi numeri siano destinati ad aumentare nel prossimo futuro. La grande densità di popolazione e la forte urbanizzazione fanno sì che le aree metropolitane affrontino oggi crescenti sfide ambientali, come l’approvvigionamento di risorse, la mobilità e gli effetti dei cambiamenti climatici. A partire dal quadro della attuale situazione l’intervento si propone di andare a tracciare prospettive urbane di cambiamento che possano portare le nostre città future ad essere più resilienti, sane e inclusive.
IMOLA | Dove porta la mobilità sostenibile?
L’intervento introduce i temi dell'inquinamento atmosferico e acutisco, il traffico e gli incidenti stradali, il degrado delle aree urbane e la loro riqualificazione temi illustrando alcuni esempi pratici di sostenibilità per migliorare le infrastrutture e la mobilità.
A cura di Claudio Lantieri, Dipartimento di DICA, Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica Ambientale e dei Materiali, Università di Bologna
A cura di Claudio Lantieri, Dipartimento di DICA, Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica Ambientale e dei Materiali, Università di Bologna
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Il concetto di mobilità sostenibile nelle infrastrutture stradali e nei trasporti rappresenta un sistema che mira a ridurre l'impatto negativo sull'ambiente, sulla società e sull'economia, puntando all’ottimizzazione e all'efficienza degli spostamenti. In particolare, si pone come sfide principali mitigare e risolvere alcune problematiche connesse all'attuale sistema di trasporti quali: l’inquinamento atmosferico e acustico, il traffico e gli incidenti stradali, il degrado delle aree urbane e la loro riqualificazione. Introduciamo questi temi illustrando alcuni esempi pratici di sostenibilità per migliorare le infrastrutture e la mobilità.
IMOLA | La cittadinanza attiva per il bene comune: dalla scuola alla società
Le storie di impegno e trasformazione sociale rappresentano esempi reali di persone che, attraverso azioni collettive, hanno contribuito al miglioramento delle loro comunità, e dimostrano che la cittadinanza attiva può generare realmente un cambiamento duraturo e preparare le nuove generazioni ad affrontare le sfide globali del futuro.
A cura di Federica Zanetti, Dipartimento di Scienze dell’Educazione, Università di Bologna
A cura di Federica Zanetti, Dipartimento di Scienze dell’Educazione, Università di Bologna
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Educare alla cittadinanza, per costruire una comunità giusta e inclusiva, implica non solo conoscere i propri diritti, ma anche comprendere l’importanza dei doveri verso la società. La cittadinanza attiva si fonda anche sulla capacità di comprendere le difficoltà e le sfide degli altri, promuovendo la solidarietà e l’impegno verso i più vulnerabili. Promuovere percorsi educativi che favoriscono l'empatia, preparano i giovani a costruire relazioni basate sul rispetto e sulla cooperazione, fondamentali per la coesione sociale.
FERRARA | Oltre la carne: esplorando il futuro della carne coltivata
La carne coltivata può essere un’innovativa alternativa alla carne tradizionale? Durante l’incontro analizziamo l’importanza di fare ricerca in questo campo e il potenziale impatto su economia, ambiente e benessere animale.
A cura di Marianna Gilli, Dipartimento di Economia e Management, Università di Ferrara
A cura di Marianna Gilli, Dipartimento di Economia e Management, Università di Ferrara
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Saranno discusse le sfide tecnologiche, etiche e di accettazione sociale che accompagnano questa rivoluzionaria forma di produzione alimentare. Attraverso un'analisi delle attuali conoscenze e percezioni, l'obiettivo è comprendere come la carne coltivata potrebbe trasformare il nostro futuro alimentare.
FERRARA | Il costo economico dell'inquinamento
L’inquinamento ambientale ha un impatto economico significativo che si riflette in vari settori della società, come la sanità e l'agricoltura. Quanto ci costa e come affrontare la sfida?
A cura di Nicolò Barbieri, Dipartimento di Economia e Management, Università di Ferrara
A cura di Nicolò Barbieri, Dipartimento di Economia e Management, Università di Ferrara
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Uno degli aspetti principali del costo dell’inquinamento riguarda le spese sanitarie. Tuttavia, l’inquinamento incide anche sulla produttività provocando perdite finanziarie per le aziende e, di conseguenza, un impatto negativo sull’economia nazionale. A questi si aggiungono i costi ambientali diretti, come la necessità di interventi di bonifica e ripristino degli ecosistemi danneggiati, che richiedono risorse economiche significative. Gli impatti sull’agricoltura, inclusa la riduzione dei raccolti dovuta alla contaminazione del suolo e dell’acqua, comportano perdite finanziarie per i produttori e aumentano i prezzi dei prodotti alimentari. L’intervento si pone l’obiettivo di raccontare come ci stiamo muovendo per affrontare queste sfide e quanto ci costa l’inerzia.
FERRARA | Le risorse idriche superficiali e sotterranee: dove sono e come tutelarle
Particolare attenzione sarà dedicata al cambiamento del regime delle precipitazioni, ai rischi geologici e a quali comportamenti occorre adottare per essere resilienti ai fenomeni climatici estremi.
A cura di Carmela Vaccaro, Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Prevenzione, Università di Ferrara
A cura di Carmela Vaccaro, Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Prevenzione, Università di Ferrara
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Le risorse idriche sono alla base della prosperità di ogni società umana: partendo dall’analisi del ciclo dell'acqua nella Regione Emilia-Romagna e dei problemi di approvvigionamento attuali, si approfondisce il tema della gestione delle risorse idriche e della regimazione dei fiumi nelle varie epoche storiche. Vengono indagati gli acquiferi carsici e quelli alluvionali, il ruolo dei ghiacciai nella ricarica dei corpi idrici superficiali e sotterrane, in relazione al clima e agli impatti dei cambiamenti climatici. Particolare attenzione sarà dedicata al cambiamento del regime delle precipitazioni, ai rischi geologici e a quali comportamenti occorre adottare per essere resilienti ai fenomeni climatici estremi.
MODENA | Come cambia il clima in città
In questo incontro approfondiamo grazie alle osservazioni meteorologiche e geofisiche raccolte dall’Osservatorio Geofisico di Modena le cause e gli effetti più tangibili e vicini a noi dei cambiamenti climatici
A cura di Sergio Teggi, Dipartimento di Ingegneria, Università di Modena e Reggio Emilia
A cura di Sergio Teggi, Dipartimento di Ingegneria, Università di Modena e Reggio Emilia
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Le nostre città sono sempre più calde, passando dalle aree rurali a quelle urbanizzate le temperature cambiano anche di diversi gradi: man mano si riducono le aree verdi, diminuisce l’evapotraspirazione del suolo, cambia la circolazione dei venti e aumenta il traffico veicolare. In questo incontro approfondiamo grazie alle osservazioni meteorologiche e geofisiche raccolte dall’Osservatorio Geofisico di Modena le cause e gli effetti più tangibili e vicini a noi dei cambiamenti climatici, esaminando in particolare i meccanismi dell’effetto serra e il rapporto che lo collegano al riscaldamento globale.
MODENA | Emergenza idrica: tra alluvioni e siccità
Per prevenire il rischio di alluvioni e siccità sono state sviluppate discipline specifiche come l’Idraulica, l’Idrologia e le Costruzioni Idrauliche. Introduciamo queste discipline, fornendo al contempo una visione per il futuro.
A cura di Stefano Orlandini, Dipartimento di Ingegneria, Università di Modena e Reggio Emilia
A cura di Stefano Orlandini, Dipartimento di Ingegneria, Università di Modena e Reggio Emilia
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Nel corso della storia dell’umanità ci siamo sempre avvicinati ai corpi idrici per le risorse che essi offrono, per la navigazione, o per difesa. Quando i livelli dei corpi idrici aumentano rispetto alle condizioni normali si incorre nel rischio di alluvione, mentre quando diminuiscono si incorre nel rischio di siccità. Entrambe le casistiche possono avere impatti notevoli, se non catastrofici, sulle attività e sulle infrastrutture umane. Per prevenire il rischio di alluvioni e siccità sono state sviluppate discipline specifiche come l’Idraulica, l’Idrologia e le Costruzioni Idrauliche. Introduciamo queste discipline, fornendo al contempo una visione per il futuro.
MODENA | Rinaturalizzare i corsi d'acqua
In questo incontro analizziamo alcuni interessanti esempi di soluzioni ingegneristiche per rinaturalizzare alcuni corsi d'acqua europei, che possono garantire efficacia e sostenibilità nel medio e lungo termine.
A cura di Marco Redolfi, Dipartimento di Ingegneria, Università di Modena e Reggio Emilia
A cura di Marco Redolfi, Dipartimento di Ingegneria, Università di Modena e Reggio Emilia
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I fiumi sono elementi dinamici del paesaggio, che per loro natura tendono a mutare e ad adattarsi ai cambiamenti di clima, gestione delle acque, uso del suolo ed interventi in alveo, questo porta a forme fluviali estremamente varie e complesse. In quasi tutti i territori sviluppati, l’intervento dell’uomo ha fortemente modificato l’assetto dei corsi d’acqua, con opere volte a contenere il corso d’acqua e a regolarne il deflusso. Sebbene questi interventi abbiano consentito lo sviluppo agricolo e urbanistico, hanno talvolta portato ad un peggioramento della qualità degli habitat e si sono spesso rivelate insufficienti a garantire la protezione del territorio. La tendenza attuale è quella di promuovere politiche di rinaturalizzazione dei corsi d’acqua, attraverso la rimozione di vecchi argini, briglie e traverse, nonché la messa in opera di sistemazioni fluviali meno invasive e più rispettose del carattere naturale del fiume. L’obiettivo è di trovare un punto di equilibrio tra esigenze ambientali e necessità di protezione idraulica del territorio.
MODENA | Quanto costa la sostenibilità?
In questo intervento approfondiremo le motivazioni che mettono al centro del dibattito politico-economico la sostenibilità ambientale, ma anche il dilemma relativo ai costi che la transizione ecologica porta con sé.
A cura di Ulpiana Kocollari, Dipartimento di Economia, Università di Modena e Reggio Emilia
A cura di Ulpiana Kocollari, Dipartimento di Economia, Università di Modena e Reggio Emilia
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Lo sviluppo e il progresso della società dipendono inevitabilmente dalla necessità di avanzare verso i tre pilastri della sostenibilità: ambientale, sociale ed economica. Progredire in questa direzione significa sostenere costi diretti, dovuti all’implementazione all’introduzione di tecnologie verdi e all’adeguamento delle strutture produttive, costi indiretti causati dai cambiamenti nel mercato del lavoro e dall’impatto sulle catene di approvvigionamento, ma offre anche opportunità per futuri benefici economici, oltre che per l’ambiente e la società.
PADOVA | Dal giro del mondo in barca a vela al riciclo
Che cos’è esattamente l’economia circolare? Quali sono i vantaggi che spingono verso tale cambiamento? Vedremo 2 casi esemplificativi: il riciclo della plastica e il recupero di materie prime dai rifiuti elettrici ed elettronici
A cura di Silvia Gross, Dipartimento di Scienze Chimiche, Università di Padova
A cura di Silvia Gross, Dipartimento di Scienze Chimiche, Università di Padova
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Nell’Unione europea si producono ogni anno più di 2,2 miliardi di tonnellate di rifiuti. L’UE sta aggiornando la legislazione sulla gestione dei rifiuti per promuovere la transizione verso un’economia circolare, in alternativa all’attuale modello economico lineare. Ma che cos’è esattamente l’economia circolare? Quali sono i vantaggi che spingono verso tale cambiamento?
L’intervento intende rispondere a questi quesiti descrivendo due casi studio esemplificativi: il riciclo della plastica e il recupero delle materie prime da telefonini e RAEE.
L’intervento intende rispondere a questi quesiti descrivendo due casi studio esemplificativi: il riciclo della plastica e il recupero delle materie prime da telefonini e RAEE.
PADOVA | Ingegnere: professionista della sostenibilità
Per ridurre gli impatti negativi sull’ambiente e i danni all’ecosistema, è sempre più urgente limitare le emissioni in atmosfera, evitare di produrre rifiuti e preservare le risorse.
A cura di Anna Mazzi, Dipartimento di Ingegneria Industriale, Università di Padova
A cura di Anna Mazzi, Dipartimento di Ingegneria Industriale, Università di Padova
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Per ridurre gli impatti negativi sull’ambiente e i danni all’ecosistema, è sempre più urgente limitare le emissioni in atmosfera, evitare di produrre rifiuti e preservare le risorse. Per rispondere a questa sfida sono necessari grandi cambiamenti, e molti ambiti dell’ingegneria ci possono aiutare. Nuovi materiali, nuove tecnologie, nuovi impianti ci permettono di produrre energia rinnovabile, ridurre l’inquinamento ambientale, riciclare ed evitare gli sprechi. Con esempi e casi studio si propone una riflessione sul ruolo chiave dell’ingegneria nel guidare la società verso un futuro più rispettoso dell’ambiente.
PADOVA | Il legno, materiale del futuro
Il legno è stato uno dei primi materiali da costruzione ed ha rappresentato per la nostra specie la possibilità di risolvere, per molti secoli, i più complessi problemi strutturali e di produrre una molteplicità di utensili ed oggetti indispensabili alla vita di ogni giorno.
A cura di Gianluca Tondi, TESAF, Università di Padova
A cura di Gianluca Tondi, TESAF, Università di Padova
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Il legno è stato uno dei primi materiali da costruzione ed ha rappresentato per la nostra specie la possibilità di risolvere, per molti secoli, i più complessi problemi strutturali e di produrre una molteplicità di utensili ed oggetti indispensabili alla vita di ogni giorno. I recenti sviluppi tecnologici nel settore del legno e dei materiali compositi ha riportato questo materiale al centro della nostra società ed anche in futuro sarà il materiale senza il quale non potremmo vivere. Concepita per essere biodegradabile e carbon neutral, la materia del futuro è destinata a divenire bio-fabbricata, bio-derivata, biogenica e, probabilmente, per mantenere bassi gli impatti arriveremo all’idea di una materia coltivata ad hoc. Questo scenario, che sta cambiando i parametri dell’innovazione, impone a tutti noi di ripensare il modo di catalogare mentalmente i materiali.
PADOVA | Sostenibilità energetica e fotosintesi artificiale
Esploriamo i temi della sostenibilità energetica e della fotosintesi artificiale, illustrando come le tecnologie possono ispirarsi ai processi naturali per generare energia pulita.
A cura di Daniele Rosa-Gastaldo, Dipartimento di Scienze Chimiche, Università di Padova
A cura di Daniele Rosa-Gastaldo, Dipartimento di Scienze Chimiche, Università di Padova
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La fotosintesi è un’antica macchina per generare energia. Per miliardi di anni, le piante hanno utilizzato la luce del sole, l’acqua e piccole concentrazioni di anidride carbonica dall’atmosfera per creare carburante sotto forma di zuccheri. Esploriamo i temi della sostenibilità energetica e della fotosintesi artificiale, illustrando come le tecnologie possono ispirarsi ai processi naturali per generare energia pulita. Vengono analizzati i meccanismi della fotosintesi naturale e le possibilità offerte dai sistemi artificiali che imitano il fotosistema II, in grado di scindere l'acqua e produrre energia sostenibile con un approccio tecnologico avanzato.